Come entrare nella Polizia Scientifica: la guida con i passi da compiere
Un discreto numero di persone che si occupano di investigazioni vorrebbero entrare nel corpo della Polizia Scientifica. Il motivo è, indubbiamente, il desiderio di andare a fondo nelle indagini e scoprire dettagli altrimenti non visibili a occhio nudo.
Le metodologie e le tecniche adottate, infatti, agevolano la risoluzione di una determinata vicenda. I casi sono tanti e si possono fare parecchi esempi, a partire dal ritrovamento di una persona scomparsa all’identificazione di un assassino in seguito a un delitto, per arrivare al pervenimento di merci rubate o alla scoperta di attività illegali.
Ma chi decide di fare il suo ingresso in questo mondo deve essere conscio di una realtà: la figura dell’agente della Scientifica è ben diversa da quella proposta nelle più famose serie televisive poliziesche.
Il mestiere richiede impegno e dei requisiti da soddisfare, dal livello di preparazione alle attitudini personali: vediamo insieme quali sono.
Cosa fa la Polizia Scientifica?
Per comprendere l’ambito di competenza, dobbiamo capire che cos’è la Scientifica. Si tratta di un ramo interno alla Polizia di Stato italiana, nel quale si svolgono indagini a livello chimico-fisico e biologico su reperti e materiali di vario genere (organici e non), a integrazione delle procedure tecniche standard.
Le metodologie d’analisi e di ispezione utilizzate in tale dipartimento sono al passo con le odierne innovazioni tecnologiche e, il più delle volte, soddisfano richieste fuori dall’ordinario. Nell’arco degli ultimi 15-20 anni, praticamente tutte le sezioni della penisola hanno adottato nuovi strumenti, per approcci sempre più dinamici, precisi e aperti alla sperimentazione.
Un progresso che ha interessato, in parallelo, anche i RIS dell’Arma dei Carabinieri, spesso in collaborazione con altre realtà appartenenti alle Forze dell’Ordine.
Con il sopralluogo sulla scena del crimine, entrambi i corpi entrano in scena in seguito a un delitto o a un crimine di altro genere, per il rinvenimento e l’analisi approfondita di materiale di vario tipo.
Tracce di sangue, capelli, impronte digitali, armi (da fuoco, bianche o improprie), frammenti di tessuto o di vetro, danni a strutture edilizie o a veicoli, segni di violenza su un cadavere sono solo alcuni esempi di indizi che possono destare l’interesse della Polizia o di un criminologo, al fine di risolvere un caso o riaprirne uno già archiviato.
I modi per entrare nella Polizia Scientifica
Chi aspira a far parte del corpo della Scientifica ha due possibilità: una è entrare dopo almeno 2 anni di servizio per la Polizia di Stato, partecipando a uno dei concorsi banditi dal Ministero dell’Interno per i dipendenti. L’altra, invece, è il concorso pubblico, aperto anche ai non addetti ai lavori.
Ad ogni modo, bisogna sostenere una prova scritta e una pratica (di abilità fisica). Una volta superate entrambe, i candidati verranno sottoposti a più accertamenti prima del loro ingresso ufficiale nello staff.
Qualità, competenze e abilità della figura ideale
Lavorare per la Scientifica è impegnativo, ma può dare delle enormi soddisfazioni dal punto di vista professionale. Oltre a un titolo di studio consono alla preparazione richiesta, occorre essere in possesso di determinati requisiti. Ricordiamo, in particolare:
- età compresa tra i 18 e i 30 anni (32 per la carica di ispettore e 40 per le mansioni amministrative)
- condotta e qualità morali ineccepibili
- fedina penale pulita
- comprovata idoneità psico-fisica.
Completeranno l’identikit del candidato ideale una spiccata attitudine al problem solving, precisione, abilità tecniche e logiche, capacità di individuazione di un rapporto causa-effetto, senso dell’ordine e del lavoro in team. Importante, inoltre, una naturale inclinazione a ricondurre sistemi complessi in altri più semplici, tipica delle menti matematiche e analitiche.
Cosa bisogna studiare per entrare nella scientifica?
Contrariamente a quanto si crede, non è indispensabile essere in possesso di una laurea per far parte dell’organico. Per chi è già entrato nel corpo della Polizia o dell’esercito come volontario in ferma per 1 o 4 anni (VFP1 e VFP4), basta la licenza di scuola secondaria di primo grado; per gli altri, invece, occorre un diploma di scuola superiore, indipendentemente dall’indirizzo.
In entrambi i casi, bisognerà affrontare dei concorsi e dimostrare il proprio livello di preparazione, per svolgere questo mestiere tanto affascinante quanto impegnativo. In particolare, è fondamentale avere delle solide basi su materie come:
- balistica
- chimica
- fisica generale e sperimentale
- lettura e analisi dei dati statistici
- indagini micro-invasive e distruttive
- grafica ed esami computerizzati.
Quanto guadagna un agente della Polizia Scientifica?
Un operatore appena assunto guadagna non meno di 1100-1200 € netti al mese, indennità accessorie incluse. Naturalmente, più l’agente maturerà esperienza sul campo, più avrà l’opportunità di ricevere promozioni ai livelli più avanzati e più alta diventerà la paga.
Per fare carriera e mantenersi sempre aggiornati, consigliamo di frequentare dei corsi di specializzazione e di perfezionamento ad hoc per gli agenti della Polizia Scientifica, con una certa regolarità.