Sopralluogo giudiziario: cos’è e quali sono le sue fasi
Cos’è il sopralluogo giudiziario
Nei primi anni del ‘900, Edmond Locard, criminologo francese e padre della scienza forense, elaborò il principio di interscambio che tutt’oggi è alla base di ogni sopralluogo giudiziario:
“Due oggetti che entrano in contatto, lasciano sull’altro qualcosa di sé. Così avviene quando qualcuno commette un crimine”.
In base al suddetto principio, quando un individuo entra in contatto con un luogo (scena del crimine) lascia in quel luogo qualcosa di sé e al contempo qualcosa di quel luogo resta sull’individuo.
In sostanza, il sopralluogo giudiziario è quell’insieme di operazioni che vengono svolte, da polizia giudiziaria e da personale tecnico-scientifico, allo scopo di analizzare la scena di un crimine, cioè un luogo fisico in cui è avvenuto un reato, sia che sia solo un tentativo di reato sia nel caso in cui il reato venga consumato.
Il sopralluogo ha un ruolo fondamentale nella raccolta di tracce e di evidenze che possano collegare il luogo criminoso al colpevole. Se vuoi approfondire il tema e acquisire le giuste competenze, scopri il corso Sopralluogo Giudiziario.
Il verbale di sopralluogo
Il verbale (o fascicolo) di sopralluogo non è una semplice visita al luogo incriminato, è un insieme di regole ben precise e segue un programma definito, innanzitutto consiste nella stesura di alcuni elementi:
- rilievo planimetrico: piantina del luogo, della casa, della stanza. L’ordine di questo passaggio non è casuale, si comincia dall’esterno per andare verso l’interno, ci si muove da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto;
- rilievo descrittivo: vengono descritti tutti i particolari che fanno parte della scena del crimine, ogni oggetto viene descritto nei particolari;
- rilievo fotografico: riproduzione di materiale foto e video, per produrre più elementi possibili, eseguita nei minimi dettagli.
Inoltre, sempre in base al principio di non casualità, è necessario seguire alcune regole che riguardano la tempistica e l’obiettività di chi fa esegue i rilievi rilievi tecnici nel sopralluogo. Nello specifico si tratta di rispettare le seguenti norme:
- tempestività: il sopralluogo deve essere eseguito il prima possibile. Più passa il tempo, più l’ambiente rischia di produrre prove inquinate;
- asetticità: il fascicolo deve riportare i fatti, non le opinioni di chi lo redige;
- oggettività: dal fascicolo devono essere eliminati tutti i particolari soggettivi in modo tale da produrre un risultato il più oggettivo possibile.
Dopo, e soltanto dopo, sarà possibile far partire l’attività investigativa, unendo i puntini per poter arrivare alla soluzione del caso.
La precisione e la capacità di andare nel dettaglio sono elementi fondamentali per creare un verbale completo, le operazioni devono essere svolte nella giusta sequenza ed è necessario stabilire quale sia la metodologia da utilizzare.
Fasi del sopralluogo giudiziario
L’ordine con cui si opera, durante un sopralluogo giudiziario, è il seguente:
- l’area interessata deve essere delimitata e protetta dall’intrusione di persone non autorizzate;
- una volta perimetrata l’area, si esegue l’ispezione;
- segue l’osservazione di quello che si vede, con cura e attenzione per i dettagli;
- a questo punto si entra in azione con i rilievi di cui sopra: planimetrico, descrittivo, fotografico;
- c’è poi il lavoro di repertamento delle tracce in cui vengono raccolti DNA, impronte digitali, capelli e sangue;
- infine si procede a compilare gli atti producendo il fascicolo di sopralluogo.
Il sopralluogo giudiziario è quindi la base, il punto di partenza per poter compiere l’indagine, ma purtroppo non è detto che trovata la traccia si trovi il colpevole. A seguito dei rilievi è necessario procedere con indagini e investigazioni che tengano conto di molti altri fattori.