Ascolto attivo sul lavoro: cos’è, tecniche e benefici
L’ascolto attivo è una soft skill che oggi riveste una grande importanza, specialmente sul luogo di lavoro. Essere dotati di questa capacità, riuscire a dare segnali di presenza, pur rimanendo in silenzio mentre l’interlocutore sta parlando, porta a tutta una serie di vantaggi nel breve e lungo termine.
Vediamo qui di seguito:
- Cos’è l’ascolto attivo
- Quali sono i benefici
- Tecniche più efficaci
In cosa consiste l’ascolto attivo?
La maggior parte delle persone non ascolta l’altro con l’intenzione di comprendere, ma con lo scopo di prendere la parola il più presto possibile. Oggi siamo sempre più concentrati sulle nostre posizioni e opinioni, così che dimentichiamo di entrare in empatia con chi sta intorno. Questo comportamento impedisce di restare in contatto con gli altri e rende abbastanza difficoltosa la comunicazione.
Ecco, quindi, che l’ascolto attivo può fare la differenza, in quanto questo tipo di approccio consente prima di capire prima di esternare le proprie ragioni.
Più nello specifico, l’ascolto attivo può essere definito come la capacità di prestare la massima attenzione al proprio interlocutore, quindi di intendere appieno quello che ha da dire, evitando continue distrazioni e interruzioni.
All’interno delle aziende e in qualsiasi luogo di lavoro l’ascolto attivo gioca un ruolo chiave per organizzare al meglio il team, in modo che non possano presentarsi equivoci e fraintendimenti.
Questa maniera di ascoltare infatti è utile per semplificare le mansioni e allo stesso tempo consente di collaborare con gli altri colleghi serenamente, così da rendere i rapporti più trasparenti e distesi.
Insomma, per dar vita a un contesto lavorativo quanto più possibile stimolante bisogna concentrarsi su forme comunicative interpersonali. Non basta solo parlare, ma ascoltare completamente ciò che viene pronunciato.
Ascoltare attivamente è assai diverso da chi lo fa in modo passivo, perché in quest’ultimo caso si presta solo un’attenzione superficiale al messaggio che viene pronunciato dagli interlocutori.
Sul posto di lavoro inoltre le distrazioni sono sempre dietro l’angolo, in quanto bisogna rispondere alle telefonate, guardare la casella di posta, ordinare la documentazione e per questo udire passivamente sembra essere una costante. Così facendo, tuttavia, diventa impossibile memorizzare quello che ha detto il collega e verrà instaurata una comunicazione poco costruttiva.
Vantaggi dell’ascolto attivo sul lavoro
Praticare costantemente un ascolto attivo vuol dire per prima cosa improntare le relazioni sulla fiducia. Capita spesso di dire qualcosa e di non essere ascoltati per poi provare un forte senso di frustrazione. Attraverso l’ascolto attivo, invece, si entra in contatto con persone interessate, affabili e con le quali potersi confrontare senza timori.
L’ascolto attivo nei contesti lavorativi assicura anche un altro importante beneficio, ovvero quello di migliorare le proprie competenze professionali. Prestando attenzione a quello che hanno da dire colleghi e superiori si impara ogni giorno qualcosa di nuovo con tutta una serie di ripercussioni positive sulla produttività aziendale.
Tecniche di ascolto attivo sul lavoro
Sono vari i modi per mettere in pratica l’ascolto attivo e uno di questi consiste nel riprendere i concetti appena espressi dal proprio interlocutore, per approfondire e fare domande mirate.
Annuire nel corso della conversazione è anche un altro valido sistema per dimostrare di ascoltare attivamente. Volendo sarà possibile interrompere l’altro, ma cercando di non essere invasivi e pronunciando espressioni come “hai ragione”, “concordo” o “capisco il tuo punto di vista”. In questa maniera si riesce a mostrare al collega un certo coinvolgimento e soprattutto un’elevata concentrazione in merito agli argomenti trattati.
Sul posto di lavoro si consiglia inoltre di condividere esperienze mostrandosi allo stesso tempo collaborativi, quindi in sintonia con le persone che si stanno esprimendo. Una tecnica accreditata è poi quella di menzionare questioni passate, che potrebbero tornare utili al fine di recuperare specifiche informazioni.
L’ascolto attivo in azienda è anche di tipo non verbale e infatti esistono numerosi gesti ed espressioni in grado di comunicare agli altri attenzione. Oltre ad annuire si potrà, ad esempio, alzare lo sguardo in alto quando le affermazioni del collega lo richiedono, sorridere e mostrarsi amichevoli.
Il contatto visivo è parte integrante di un buon ascolto attivo e dovrà essere mantenuto per tutto il tempo del discorso. Guardare a terra, scrivere o compiere qualsiasi altra mansione mentre l’altro comunica non consentono di ascoltare attivamente.
Potrebbe capitare che mentre si parla con un collega altre persone intendano dire la loro. Cosa fare in situazioni del genere? Molto semplicemente basta solo scusarsi con l’interlocutore e rimandare gli altri discorsi in un altro momento.
Questo atteggiamento serve a chiarire ancora una volta la volontà di sentire l’altro con attenzione e quindi in modo davvero attivo