Come affrontare un colloquio di lavoro con successo
Hai in programma un colloquio di lavoro, ma non sai da dove iniziare? Una domanda che interessa giovani uomini e donne al loro primo impiego come persone in età più avanzata, desiderose di fare carriera e di occupare posizioni di responsabilità all’interno di un’azienda.
Rispetto a un paio di decenni fa, non basta più presentare il curriculum vitae e rispondere a pochi quesiti di routine, per avere qualche speranza di essere assunti. Le ragioni hanno un forte legame sia con l’aumento del numero dei candidati sia con l’apertura di posizioni altamente specializzate. Ma non solo, sono sempre più richieste le cosiddette soft skills, che spesso vengono tralasciate quando si compila un CV.
Tali condizioni richiedono un’attenta capacità di selezione da parte del responsabile del recruiting, indipendentemente dal tipo di impresa. Per arrivare preparato a un momento così importante e rispondere brillantemente alle domande trabocchetto, prosegui nella lettura di questo articolo!
Colloquio di lavoro: come non farsi prendere dall’ansia
Sentire un po’ di tensione è normale e non è completamente negativo. Mantenuta entro i limiti, l’ansia ti fa capire quanto è importante la mansione a cui aspiri e può spingerti a dare il meglio durante la fase di valutazione.
Tuttavia, tale stato va controllato e gestito attentamente, per non rischiare brutte figure. Il modo migliore per esorcizzare la paura di fallire è arrivare al colloquio preparati, sia sulla mission aziendale sia sulla posizione per la quale ti sei candidato.
Oltre a comunicare le tue competenze in maniera efficace, dovresti capire qual è il profilo ideale ricercato dal selezionatore. Avere le idee chiare in merito è un ottimo deterrente contro l’agitazione, insieme all’utilizzo di qualche tecnica di rilassamento.
Le recensioni sull’azienda sono utili?
La risposta è sì, ma solo se provengono da fonti affidabili. Per avere informazioni corrette e complete sull’impresa, puoi consultare il sito web aziendale di riferimento, le pagine sui social, eventuali blog ufficiali e gli spazi web delle imprese partner.
Anche le testimonianze sui motori di ricerca (Google in primis) possono rivelarsi preziose. Per avere un’idea del grado di apprezzamento dell’azienda, prendi in considerazione le opinioni di utenti certificati e facilmente identificabili, senza farti fuorviare dai commenti dei troll.
Come fare bella figura e distinguerti dagli altri candidati
Per trasmettere un’ottima immagine di te al responsabile delle risorse umane, puoi mettere in pratica alcuni semplici accorgimenti. Ecco di seguito i più importanti:
• abbigliamento e trucco curato, ma sobrio
• esprimiti in italiano corretto, in maniera concisa e con un buon lessico. Insomma, mostra le tue competenze comunicative.
• non guardare l’orologio in continuazione
• stringi la mano del selezionatore con decisione
• mostrati calmo e sicuro, evitando espressioni come: “Non saprei“, “Non ne ho idea” e simili
• rispetta i tempi della comunicazione, evitando di interrompere chi ti parla
• sii sincero sui tuoi limiti, senza però metterli troppo in risalto
• poni delle domande
• non parlare di compensi
• focalizzati sugli obiettivi aziendali
• stai composto
• evita di rimanere con le braccia conserte: è un gesto di chiusura.
Nel giorno del colloquio, ti sarà utile osservare con discrezione la sala d’attesa e le persone che incrocerai prima dell’ora X.
Una domanda spinosa: “Parlami di te”
Si tratta di un quesito apparentemente innocuo, tipico della parte iniziale del recruiting (solitamente il primo). La tua risposta farà capire al responsabile delle assunzioni non solo l’attendibilità delle informazioni riportate su CV e lettera di presentazione, ma anche quanto il tuo profilo sia in linea con la posizione ricercata.
In questa fase, ti consigliamo di non dilungarti troppo nella descrizione di vecchie esperienze lavorative e di tralasciare quelle negative. È molto meglio spostare l’attenzione dell’interlocutore su abilità specifiche, preferibilmente compatibili a quelle possedute dal candidato ideale.
La risposta dovrà essere concisa ed esauriente allo stesso tempo. Per destare l’interesse del selezionatore, l’esposizione non dovrebbe durare più di 3 minuti. Importante: evita di dare del tu, a meno che non ti venga richiesto. Anche se i tempi sono cambiati, il rispetto per l’autorità e le dissimmetrie continuano ad essere dei valori in ambito professionale.
Come rispondere al quesito: “Perché dovremmo scegliere te?”
Sembra una domanda provocatoria, ma serve a capire il livello di motivazione della risorsa in esame. Di solito fa parte dei quesiti finali e la risposta può essere decisiva nell’esito del confronto con il responsabile del recruiting.
L’esaminatore, infatti, può dedurre quanto il tuo profilo sia in linea con la filosofia dell’impresa e con gli obiettivi da raggiungere, nel breve e nel medio-lungo termine. In quest’ultima fase più che mai, mostrati realmente interessato a diventare parte attiva dell’azienda e non dare l’impressione che una mansione o un’azienda valga l’altra.
Manifestare il desiderio di ricoprire ruoli di responsabilità influirà positivamente sulle scelte del selezionatore. Per sapere tutto su come affrontare al meglio un colloquio di lavoro, potrà esserti utile frequentare un corso ad hoc per gestire la prestazione e rendere la comunicazione più fruttuosa.