Comunicazione non verbale: cos’è, tipologie e come riconoscerla
La comunicazione non verbale nel settore investigativo svolge un ruolo molto importante. Bisogna infatti considerare che alcuni segnali e movimenti del corpo posti in essere dal soggetto interrogato possono svelare indizi determinanti al fine di ricostruire la reale dinamica dell’accaduto.
La comunicazione che non avviene attraverso il comune linguaggio richiede un’attenta analisi e specifiche conoscenze tecniche per evitare errori di comprensione.
Cosa si intende per comunicazione non verbale
Come del resto suggerisce il nome stesso, la comunicazione non verbale avviene attraverso sguardi, gesti, espressioni del viso e la postura che viene assunta da un determinato soggetto. Si tratta quindi di uno scambio di informazioni che va oltre il linguaggio semantico e oggetto di studio da diverso tempi.
I messaggi non verbali sono stati riconosciuti per secoli come parte integrante della comunicazione. A tal riguardo, durante i primi del ‘600, Francis Bacon aveva notato che la posizione del corpo può svelare le reali emozioni, lo stato d’animo oltre che le intenzioni di un individuo.
Comunicazione verbale e non verbale: differenze
La distinzione fra comunicazione verbale e non verbale è semplice da comprendere. La prima avviene attraverso uno scambio di parole, la seconda mediante comportamenti e gesti.
Comunicare in maniera verbale vuol dire quindi fare uso di un linguaggio e di gesti. Il messaggio può essere non soltanto orale, ma anche in forma scritta, per cui diventa abbastanza facile da padroneggiare quando si conosce la lingua. Il tono, la velocità e il volume possono influenzare la trasmissione dell’informazione.
Quando, invece, si comunica in modo non verbale, il soggetto non fa altro che tenere una determinata postura e compiere gesti. In questo caso il messaggio potrebbe rivelarsi non immediatamente percepibile, ambiguo e distorto per l’interlocutore. Al fine di evitare errori di comprensione è importante utilizzare un codice specifico, attraverso il quale cogliere anche possibili contraddizioni.
Tipi di comunicazione non verbale
Secondo la scienza, la comunicazione non verbale si distingue in quattro differenti componenti, ovvero:
- sistema paralinguistico
- sistema cinesico
- prossemica
- aptica.
Il sistema paralinguistico è il sistema vocale non verbale che include la frequenza, il ritmo della voce, il tono e anche i silenzi.
Il sistema cinesico si riferisce a tutti gli atti comunicativi del nostro copro, ovvero la mimica facciale, il contatto visivo, la gestualità e la postura.
La prossemica riguarda invece i messaggi che il corpo trasmette nel momento in cui occupa un certo spazio, considerando la distanza che viene mantenuta rispetto all’interlocutore. Questo spazio, a sua volta, viene suddiviso in zona intima, personale, sociale e pubblica.
La comunicazione che viene esternata attraverso il contatto fisico è l’aptica. Si pensi, ad esempio, alla stretta di mano, all’abbraccio e al saluto.
Gesti da imparare a riconoscere
In tema di comunicazione non verbale sono diversi i gesti determinanti che bisogna saper cogliere e interpretare. Questi segnali, il più delle volte, aggiungono molto alla comunicazione verbale e offrono un quadro completo sullo stato emotivo dell’interrogato, visto che possono enfatizzare certe parole o contraddirle
Tra i gesti più significativi si collocano sicuramente le braccia e le gambe incrociate, che esprimono chiusura. Anche il sorriso svolge un ruolo importante e può assumere svariati significati. In genere, quando sincera, questa espressione viene accompagnata da alcuni tratti, come le rughe di espressione che si formano intorno agli occhi.
C’è poi il contatto visivo, che può far trasparire diverse emozioni che prova l’individuo sottoposto all’interrogatorio. Chi non riesce a sostenere lo sguardo potrebbe essere annoiato, impaurito o timidezza. Al contrario, coloro che riescono a guardare dritto negli occhi l’interlocutore esprimono un forte interesse per la discussione in corso, ma non solo. In alcuni casi un atteggiamento del genere può essere inteso come una forma di sfida e per questo è bene tener conto anche del tono della voce.
In conclusione
Nell’area investigativa riuscire a saper usare le giuste espressioni in funzione della situazione permette di ottenere buoni risultati nella relazione con soggetti intervistati. Occorre far presente che esistono numerose tecniche, nonché metodi scientifici per individuare e comprendere a fondo la comunicazione non verbale, specialmente i movimenti del corpo e le espressioni facciali.
In fase di approccio, ad esempio, si possono utilizzare delle espressioni di gioia, ma senza abusarne, per evitare di perdere credibilità.
Le espressioni di rabbia, invece, possono essere adottate per comunicare autorevolezza e dominanza. Mostrare rabbia durante l’interrogatorio, infine, non è mai proficuo perché impedisce di creare il giusto clima e porta all’ostilità.