Rilevazione della menzogna: tecniche e strategie efficaci
I metodi di rilevazione della menzogna sono davvero efficaci? Al contrario di quanto siamo portati a credere, questi non offrono valutazioni dirette, ma ipotesi più o meno attendibili.
Tuttavia, un loro utilizzo corretto può dare luogo a risultati interessanti, anche al di fuori del contesto giudiziario. Basti pensare all’analisi del linguaggio del corpo, della comunicazione non verbale e delle espressioni facciali, sempre più impiegate nella vita di tutti i giorni per capire le intenzioni del nostro interlocutore.
Per saperne di più, ti invitiamo a proseguire nella lettura.
Rilevazione della menzogna: le tecniche utilizzate in campo investigativo
Smascherare una persona che mente non è semplice, ma non impossibile. Per farlo, puoi affidarti ad alcuni metodi, applicabili nella vita quotidiana così come in sede istruttoria o investigativa.
Ecco quali sono:
- analisi verbale delle testimonianze e delle affermazioni in genere
- protocollo FACS + osservazione del linguaggio del corpo
- poligrafo (macchina della verità).
Per un esame efficace, accurato e attendibile, ti consigliamo di applicare almeno 2-3 tecniche in contemporanea tra quelle proposte. Nessun sistema, infatti, ha la pretesa di arrivare alla verità in modo diretto; pertanto, è opportuno fare un confronto tra i risultati.
Analisi verbale
Puoi considerare questo metodo come punto d’inizio per le tue valutazioni. Per trarre il meglio da tale tecnica, devi partire da un’incisione dell’interrogatorio su adeguato supporto (registratore vocale, videocamera, etc…), indispensabile per cogliere anche i segnali vocali non verbali (tono di voce, interruzioni, etc…).
Come da prassi, il sistema si articola in 3 passaggi:
- SVA
- CBCA
- Validity Checklist.
Il primo acronimo sta per Statement Validity Analysis: in origine (Anni 50 del secolo scorso) ha trovato applicazione nei casi di abusi sessuali su minori.
La SVA consiste nel rivolgere una serie di domande al soggetto, alcune delle quali richiedono risposte libere e altre specifiche.
La CBCA (Criteria-Based Content Analysis) è l’esame accurato del materiale raccolto, frase per frase, che deve soddisfare 19 criteri.
Questi sono raccolti in 5 macro-categorie:
- tratti generali della narrazione
- aspetti specifici dell’interrogatorio
- dettagli
- motivi a favore del rilascio di una testimonianza
- particolari sulle molestie in oggetto.
Nel terzo step avviene un confronto tra i dati della narrazione e altri elementi, incluse le testimonianze di altre persone.
Riportare fedelmente le affermazioni è fondamentale, in quanto potrebbero celare incongruenze e sfumature altrimenti non osservabili apportando delle correzioni.
Protocollo FACS + osservazione del linguaggio del corpo
Per utilizzare questo metodo (Facial Action Coding System) occorre conoscere il significato delle espressioni del volto.
Il sistema FACS ha codificato ben 44 azioni primitive, talmente radicate nell’essere umano da renderne praticamente impossibile il controllo.
Tale protocollo produce risultati più che apprezzabili in abbinamento all’analisi verbale. In particolare, la mancata coerenza tra affermazioni e mimica facciale, insieme a un abuso di verbi in forma impersonale e passiva, può essere indicatore di menzogna.
Anche postura, movimenti, tic nervosi, aumento della sudorazione dicono molto sulle intenzioni della persona sottoposta a intervista o interrogatorio.
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Poligrafo
Comunemente (e impropriamente) conosciuto come macchina della verità, questo strumento misura i parametri fisici di una persona mentre risponde ad alcune domande. I primi quesiti riguardano sempre i dati anagrafici del soggetto, come nome, cognome, età, data e luogo di nascita.
I dispositivi tecnologicamente più avanzati rilevano il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la frequenza respiratoria e la conduttività elettrica cutanea. In caso di risposte non corrispondenti al vero, i primi 3 valori tendono ad aumentare, mentre per il quarto si potrebbe riscontrare un aumento della sudorazione.
Pur avendo dato parecchie conferme, l’impiego di strumentazioni del genere presenta alcuni limiti, legati alla capacità di controllare le emozioni. Esistono individui, infatti, in grado di rimanere impassibili mentre mentono, mentre altri si agitano facilmente pur affermando il vero.
Per tale ragione, l’utilizzo del poligrafo in Italia non ha valore probatorio.
Smascherare chi mente: perché è importante?
Sviluppare tale abilità si rivela utile in molte situazioni.
Nella vita quotidiana e sul lavoro, consente di vagliare le reali intenzioni di chi si ha di fronte, cosa puoi aspettarti, quanto puoi fidarti e, eventualmente, prevedere le sue prossime mosse.
In ambito giudiziario, l’apprendimento di metodi per scoprire affermazioni false e incoerenti serve per fare luce sulla verità, in ambito penale come in quello civile. Favorisce il naturale decorso delle indagini e permette alla parte lesa di ottenere giustizia.
Il ruolo della formazione nella rilevazione della menzogna
Esperienza, ampio bagaglio di conoscenze e competenze sono requisiti indispensabili, se si vuole trarre il meglio dalle strategie di rilevazione della menzogna. Per raggiungere l’obiettivo, ti invitiamo a seguire un corso ad hoc, dal vivo o via web, presso enti accreditati.