Consapevolezza emotiva: cos'è, come svilupparla e benefici
Negli ultimi anni avrai sentito parlare di consapevolezza emotiva, anche se pochi hanno idea di cosa sia veramente. Molti la confondono con l'empatia o con l'auto-regolazione: in realtà si tratta di elementi differenti, seppur interconnessi, di una stessa capacità potenzialmente presente in ogni individuo chiamata intelligenza emozionale.
Lo sviluppo e il consolidamento di tali aspetti possono esserti utili non solo nella vita quotidiana, ma anche in quella professionale, in quanto producono miglioramenti nelle relazioni con gli altri e con sé stessi.
Di seguito scoprirai l'argomento nel dettaglio, i benefici e le modalità di applicazione di questa pratica.
Cosa si intende per consapevolezza emotiva?
La coscienza emozionale è parte integrante delle abilità riguardanti l'intelligenza emotiva, indispensabili nei contesti aziendali. In riferimento agli studi condotti da Daniel Goleman negli Anni 90, quest'ultima è la capacità di utilizzare le emozioni proprie e altrui (incluse le più disturbanti) come una risorsa.
La consapevolezza, in particolare, ha un ruolo determinante poiché serve a individuare lo stato psichico scatenato da percezioni e pensieri in grado di provocare uno squilibrio interiore.
In altre parole, occorre stare con l'emozione nel momento in cui si manifesta, senza negarla né fuggire da essa.
Sentire con cognizione ti permette di vedere con obiettività quanto sta accadendo, mettendo momentaneamente da parte i filtri dell'interpretazione e del giudizio. La ricerca della verità diventa prioritaria rispetto al resto: i conflitti si appianano, mentre le zone d'ombra dell'inconscio affiorano attraverso pensieri, reazioni affettive e corporee.
Cosa significa prendere consapevolezza delle proprie emozioni?
Vuol dire restare con esse e guardarle così come sono, senza avere la pretesa di cambiarle o di darne un'interpretazione. L'osservazione è una delle strade più efficaci per prenderne coscienza e rimanere saldo nei tuoi intenti nonostante le difficoltà, pertanto dovresti porre il focus su 3 passaggi:
- Identificazione
- trigger che scatenano l'emozione
- effetti sulla vita quotidiana.
Il primo step ti consente di inquadrare quello che stai provando. Puoi farlo, per esempio, prestando attenzione al respiro e alle sensazioni del corpo (caldo, freddo, costrizione, arrossamenti, sudore, alterazioni nella fonazione e nei movimenti, cambio delle espressioni facciali, etc...), senza esasperarle o cercare di contenerle per paura di esserne sopraffatto.
Con il secondo passo, invece, ti concentri sulle dinamiche in grado di provocare un determinato stato psico-affettivo. Anche qui la centratura nel presente è fondamentale: può essere utile notare eventuali simultaneità tra reazioni e pensieri, parole, eventi, sensazioni e quant'altro, evidenti quando affronti le situazioni con il giusto distacco.
L'osservazione degli effetti nel quotidiano permette di lavorare soprattutto su automatismi ed emozioni ormai sedimentate. A tale livello l'esercizio della volontà (quindi l'uso della mente consapevole) non basta più: è necessario agire sull'inconscio, in profondità.
Benefici della consapevolezza emotiva
Il collegamento tra corpo, mente ed emozioni non è più solo ad appannaggio delle filosofie orientali, ma è una realtà dimostrata dalle neuroscienze. Basti pensare al modello del cervello trino di Paul Donald MacLean, alla teoria polivagale di Stephen Porges, alle ricerche di Deb Dana e di altri studiosi riguardo al sistema nervoso autonomo.
Ecco i punti di forza di una coscienza emozionale adeguatamente sviluppata:
- superamento dei traumi
- affinamento delle abilità di auto-regolazione
- gestione degli stati di tensione
- visione più obiettiva degli eventi al di là delle apparenze
- abbattimento della tendenza al pensiero non costruttivo
- miglioramento delle relazioni con gli altri
- maggiore empatia
- abilità nel trasformare emozioni e situazioni negative a tuo favore
- valorizzazione della capacità di problem solving e di ascolto attivo
- ridimensionamento delle risposte reattive.
Tali benefici si vedono soprattutto nelle attività in team: avere consapevolezza delle emozioni permette di scegliere lo stile di leadership più adatto e, allo stesso tempo, migliora il livello di coordinazione, la produttività e l'organizzazione.
Come allenare e sviluppare la consapevolezza emotiva
Alla pratica dell'osservazione svincolata dall'interpretazione potresti affiancare percorsi finalizzati alla conoscenza di te stesso, alla valorizzazione dei talenti, alla scoperta delle ferite e del bambino interiore presente in ognuno di noi.
Di seguito alcune idee da cui trarre spunto:
- arti marziali
- discipline per le quali senti di avere un'attitudine (musica, disegno, cucina, etc...)
- tecniche di respirazione e meditazione
- esercizi posturali e di consapevolezza del corpo
- attività che ti piacevano durante l'infanzia
- ascolto attento dei tuoi interlocutori, possibilmente senza giudizio e senza interruzioni.
Se sei titolare di un'azienda, lavori nel campo delle investigazioni o hai un ruolo di responsabilità, potresti frequentare un corso intensivo (online o in presenza) sulla consapevolezza emotiva presso un ente accreditato.
Per trarre beneficio dalla formazione scegli seminari tenuti da coach certificati. Solo un insegnante qualificato potrà assegnarti esercizi pratici efficaci e offrirti un adeguato affiancamento in caso di difficoltà di comprensione.