Quiet Quitting: cos'è, cause, conseguenze e come evitarlo
Il quiet quitting è un fenomeno che non bisogna sottovalutare, in quanto compromette in maniera significativa il buon andamento aziendale. Ecco quello che bisogna sapere e come evitare la riduzione dell'impegno dedicato al lavoro.
Cos'è il quiet quitting
Licenziamento o abbandono silenzioso è la traduzione dell'espressione quiet quitting, con la quale viene descritta la condizione di chi sul posto di lavoro svolge le mansioni minime e indispensabili.
Nato negli Stati Uniti, il quiet quitting è quindi la risposta alla cultura sfidante e competitiva del lavoro, che viene percepita come dannosa per assicurare il benessere psicofisico degli individui.
La convinzione del quiet quitter, pertanto, è quella di eseguire solo lo stretto indispensabile, quindi di rispettare l'orario di lavoro, ma cercando in tutti i modi di evitare gli extra, come ad esempio gli straordinari e ulteriori responsabilità.
Alla base c'è quindi una sorta di ribellione verso uno stile di vita che potrebbe minare il proprio equilibrio personale, al punto da far avvertire stress, disagio e insoddisfazione (fino ad arrivare al burnout).
Cosa porta al quiet quitting?
Mettere il lavoro in secondo piano è solitamente il frutto di una scelta ben ponderata nel tempo e le ragioni possono essere le più disparate, la prima delle quali consiste nella necessità di avere maggiore autonomia per impiegare il tempo in attività più gratificanti.
Altre volte si diventa progressivamente quiet quitter perché il ruolo rivestito all'interno del gruppo di lavoro si rivela poco soddisfacente, nonché per l'assenza di una progressione nella propria carriera oppure per il rapporto che viene instaurato con gli altri colleghi.
Secondo autorevoli studi, ulteriore causa che favorisce la diffusione di svogliatezza può risiedere nella difficoltà per le aziende di trovare il profilo corretto per la posizione offerta. Come conseguenza si crea un forte squilibrio fra competenze possedute dal dipendente e retribuzione.
Il problema riguarda tantissime persone in tutto il mondo. Nello specifico, in base alle ultime statistiche, un terzo della popolazione svolge un lavoro non appropriato sotto differenti punti di vista, ad esempio considerando la formazione e l'esperienza effettivamente acquisite dal soggetto assunto.
Conseguenze del quiet quitting per l'azienda
Alla luce di quanto spiegato e com'è facile immaginare, il quiet quitting può impattare in modo significativo qualsiasi azienda, anche quella affermata e che ha raggiunto una certa stabilità all'interno del mercato.
Del resto, una partecipazione passiva, il disimpegno continuo, l'isolamento dal resto del team e l'aumento del carico di lavoro dei colleghi, ha delle ripercussioni nel breve e lungo termine, in quanto rende complicato raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
La ribellione alla cultura stacanovista comporta inevitabilmente una riduzione della produttività generale. A ciò si aggiunge il clima di sfiducia e di scarsa motivazione, visto che i lavoratori sono interessati unicamente a percepire la paga, ma senza sentirsi veramente coinvolti nella mission aziendale.
Concludere la giornata lavorativa, con una scarsa attitudine al sacrificio, porta a una netta diminuzione delle performance, anche perché vengono meno lo spirito di collaborazione fra i dipendenti e le opportunità di crescita.
Come evitare il quiet quitting
Il quiet quitting si può impedire mediante la prevenzione, ovvero attraverso alcune azioni virtuose volte a incoraggiare l'autonomia dei dipendenti. Occorre concedere ai lavoratori maggiore libertà, così da renderli stimolati e partecipanti attivi.
Sarà poi necessario che il team condivida uno scopo, perché svolgere le mansioni unicamente per percepire lo stipendio genera grande insoddisfazione. Diversamente, sentirsi utili e importanti, fa la differenza.
Per tale ragione i datori sono chiamati a fornire feedback per spiegare in che maniera l'apporto di ciascun impiegato può contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Anche la riduzione del carico di lavoro svolge un ruolo decisivo, visto che favorisce la flessibilità. Lungo questa prospettiva si può, ad esempio, concedere di operare in modalità smart working o evitare le riunioni non necessarie.
Ascoltare attivamente i lavoratori è poi fondamentale, considerando che le problematiche che riguardano la comunicazione possono incrementare il quiet quitting. I leader di successo sono quelli che tengono conto dei bisogni dei lavoratori, in quanto questo permette di risolvere sul nascere criticità e contrasti.
Infine, è necessario dare priorità al benessere dei dipendenti. Il clima sereno e la felicità rappresentano variabili determinanti per incrementare la produttività. Lo scopo ultimo è assicurare il costante equilibrio fra svolgimento delle mansioni e vita privata.
Insomma, gli effetti negativi del quiet quitting devono essere affrontati senza indugio e in modo concreto. Le aziende che intendono essere competitive devono investire in soluzioni semplici ed efficaci, al fine di rendere l'ambiente di lavoro un luogo positivo, in cui il talento viene premiato.
Naturalmente occorre saper come selezionare i lavoratori per il ruolo che andranno a svolgere, prestando attenzione alle relazioni interne, alla formazione continua, alle promozioni e ai momenti di condivisione.